Come smettere di farti influenzare da ciò che ti dicono

Viviamo in un mondo pieno di opinioni, consigli e aspettative. Scoprire chi siamo davvero può sembrare difficile. Questa guida esplora il viaggio della scoperta di sé e offre strategie per liberarsi dall’influenza esterna e dalle barriere interne che ostacolano la nostra autenticità.

Perché è difficile scoprire chi siamo davvero

La scoperta di sé è un processo complesso. Fin da piccoli, abbiamo desideri e inclinazioni, ma le esperienze della vita ci modellano e ci condizionano. Questo condizionamento può entrare in conflitto con ciò che sentiamo dentro. Ad esempio, potresti amare i videogiochi e sognare di lavorare in quel settore, ma subire pressioni per scegliere una carriera più tradizionale.

Questo conflitto tra il nostro sé autentico e le aspettative esterne crea confusione. Come possiamo sapere cosa vogliamo davvero? Come distinguere tra ciò che desideriamo e ciò che ci è stato imposto?

Il condizionamento inconsapevole

Molto di ciò che impariamo nella vita non è intenzionale. Il nostro cervello assorbe informazioni e modella il nostro comportamento senza che ce ne rendiamo conto.

Un esempio comune è quando impariamo a comportarci in un certo modo per adattarci a situazioni sociali. Ad esempio, potremmo imparare a sorridere anche quando non ci sentiamo felici, solo per far sentire gli altri a proprio agio.

Un altro esempio è il trauma. Quando una persona vive eventi traumatici, il cervello attiva meccanismi come la dissociazione per proteggersi dal dolore emotivo. Questo porta a una forma di intorpidimento, dove non si percepiscono sia le emozioni negative che quelle positive. Tuttavia, queste emozioni rimangono attive nel cervello e influenzano il nostro comportamento.

Gli ostacoli alla scoperta di sé

Durante il percorso di auto-scoperta, incontriamo tre grandi ostacoli: intorpidimento, influenza degli altri e giudizio.

Intorpidimento

L’intorpidimento è una risposta naturale del cervello per proteggersi dal dolore emotivo. Quando proviamo disagio, la nostra mente cerca di abbassare il volume su tutte le sensazioni, non solo quelle negative, ma anche quelle positive. Questo significa che quando ci intorpidiamo, perdiamo la capacità di sentire realmente noi stessi.

Ad esempio, una persona traumatizzata può evitare di affrontare le proprie paure e ansie, rifugiandosi in comportamenti evitanti come videogiochi, pornografia o uso di sostanze. Anche se sembra che il disagio sia scomparso, il cervello continua a elaborarlo in modo inconscio, causando effetti come difficoltà a dormire o paralisi nell’affrontare compiti importanti.

Per superare l’intorpidimento, è fondamentale aumentare la tolleranza al disagio. Solo quando impariamo a tollerare il dolore emotivo senza evitarlo, possiamo iniziare a sentire noi stessi in modo autentico.

La psicoterapia, le tecniche di grounding e l’esposizione graduale a situazioni temute sono metodi efficaci per migliorare la capacità di tollerare il disagio. Un esempio è la terapia basata sull’esposizione alle fobie, dove si affronta progressivamente la paura in un ambiente controllato, aumentando la confidenza e riducendo l’evitamento.

Pratiche quotidiane come fare docce fredde, affrontare situazioni che causano lieve disagio sociale, fare esercizio fisico regolare, praticare la meditazione e il journaling concentrandosi sulle emozioni autentiche possono rafforzare la resilienza emotiva. Tuttavia, è importante comprendere che la semplice esposizione a queste attività non è sufficiente: la chiave è la consapevolezza e l’accettazione del disagio che emerge.

Influenza degli altri

Un altro grande ostacolo alla scoperta di sé è l’eccessiva dipendenza dall’influenza esterna. Viviamo in un’epoca di sovraccarico informativo, dove siamo continuamente esposti a opinioni, consigli, social media e aspettative altrui. Questo può soffocare la nostra voce interiore e confondere il nostro senso di identità.

Molti di noi cercano risposte parlando con amici, familiari o guardando video online, ma più input esterni riceviamo senza una solida bussola interna, più diventiamo confusi.

Per riconquistare il proprio senso di sé, è cruciale ridurre l’attenzione esterna e aumentare il tempo trascorso con se stessi, lontano da stimoli e input sociali.

Dedica periodi prolungati a stare con te stesso, senza distrazioni esterne. Escursioni, viaggi in solitaria o semplicemente momenti di riflessione possono aiutarti a risintonizzarti con te stesso. Riduci l’uso dei social media, pratica la meditazione, evita di cercare continuamente consigli esterni. Fidati del tuo intuito e delle tue sensazioni prima di cercare conferme al di fuori di te.

Giudizio

Il terzo ostacolo alla scoperta di sé è il giudizio. Quando giudichiamo, chiudiamo la mente e blocchiamo la possibilità di esplorare e imparare. Il giudizio porta a conclusioni affrettate e a una visione distorta della realtà, impedendoci di vedere le cose come sono realmente.

Un esempio chiaro è il modo in cui alcune persone interpretano le relazioni o i fallimenti: giudicano gli altri o sé stessi in modo rigido, invece di cercare di comprendere le dinamiche sottostanti.

Per aprirsi alla scoperta, è importante sviluppare un atteggiamento di non-giudizio e curiosità. Riconosci quando giudichi, pratica l’auto-compassione, dialoga onestamente nelle relazioni, esplora senza concludere subito.

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Strumenti pratici per la scoperta di sé

Oltre a comprendere gli ostacoli, è essenziale adottare pratiche concrete che facilitino il viaggio verso la propria autenticità.

Scrivere è un potente strumento di auto-esplorazione, ma è importante evitare di scrivere cose banali o superficiali. Scrivi delle tue paure, delle emozioni che eviti, dei desideri nascosti. Affronta ciò che ti spaventa e ciò che di solito eviti di riconoscere.

La meditazione aiuta a osservare i pensieri senza giudizio e a ridurre il rumore mentale. Praticare regolarmente, idealmente 20-30 minuti al giorno, ti permette di esplorare gli strati più profondi della mente e di aumentare la tua consapevolezza.

Come per la terapia all’esposizione, affrontare gradualmente situazioni che ti mettono a disagio ti aiuta ad aumentare la tolleranza al disagio e a ridurre la necessità di intorpidirti. Questo può includere parlare con sconosciuti, fare cose da solo che ti mettono a disagio, accettare piccoli fallimenti e imparare da essi.

Stare con te stesso senza distrazioni è fondamentale per ascoltare la tua voce interiore. Spegni i dispositivi, evita podcast o musica troppo coinvolgente, e lascia che la mente si calmi. Questo spazio permette alle emozioni e ai pensieri nascosti di emergere.

La scoperta di sé come viaggio continuo

La scoperta di sé non è un traguardo da raggiungere una volta per tutte, ma un processo continuo di esplorazione, accettazione e crescita. Richiede coraggio per affrontare il disagio, saggezza per distinguere tra ciò che è autentico e ciò che è condizionato, e umiltà per riconoscere i propri limiti e pregiudizi.

Quando impari a tollerare il disagio, a ridurre l’influenza esterna e a sospendere il giudizio, inizi a costruire una connessione profonda con te stesso. Questa connessione ti permette di vivere una vita più autentica, libera dalle catene delle aspettative altrui e delle paure interne.

Se senti confusione su chi sei o cosa vuoi nella vita, sappi che non sei solo. La società moderna, con le sue mille voci e pressioni, rende difficile ascoltare la propria voce interiore. Tuttavia, attraverso la pratica della tolleranza al disagio, il distacco dall’influenza esterna e la sospensione del giudizio, puoi iniziare a scoprire la tua vera essenza.

La scoperta di sé è un atto di coraggio e amore verso te stesso. La chiave è smettere di farti controllare da ciò che gli altri ti dicono e iniziare a fidarti di ciò che senti dentro.